La Germania, come è noto, è la patria della birra e ogni regione, ogni città, ogni piccola birreria o ogni piccola abbazia conserva il segreto della sua caratteristica birra.
Negli ultimi anni però, cresce anche la produzione e la qualità del vino tedesco. In alcune regioni vinicole, soprattutto nelle valli della Germania del Sud, il Wein è molto apprezzato e sempre più richiesto.
Inoltre, per resistere alle basse e polari temperature di alcuni freddi inverni, i tedeschi sono soliti sorseggiare alcuni tipici superalcolici. Infine, è sempre utile sapere che in Germania l’acqua in bottiglia è quasi sempre frizzante e occorre specificare “stilles Wasser” per averla senza bollicine.
Se siete in partenza per un viaggio in Germania è d’obbligo mettere in valigia la vostra personale lista di birre da provare: la birra in Germania è più che una bevanda, è un elemento importantissimo della cultura e dell’identità nazionale, in maniera simile al vino in Italia.
Si beve tutti i giorni, nelle piccole birrerie di quartiere o nei mega biergarten da centinaia di posti dei birrifici storici; questo culto raggiunge l’apice nel corso dell’Oktoberfest, evento che ogni anno attira svariate migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Diversamente da quel che normalmente si crede, identificando la birra tedesca unicamente con un solo stile (la bionda da pizza), le birre tedesche sono un universo variegato, con tanti stili nati in epoche storiche e in regioni differenti. Oltre alle “classiche” bionde ci sono infatti birre scure, birre affumicate, birre al sale, birre a metà tra ale e lager: tante spumeggianti bevande tutte da scoprire!
Gli appassionati sicuramente avranno già un’idea precisa di cosa vogliono assaggiare, se invece a voi il mondo delle birre tedesche è poco noto leggete la nostra mini-guida: è un’introduzione alle tipologie e ai marchi di birra più famosi in Germania che vi sarà utilissima per sapere cosa ordinare e per apprezzare di più questa spumeggiante bevanda.
Birra tedesca è per molti sinonimo di birra bionda e anche se questo è ingiusto nei confronti della grande varietà di stili prodotti in Germania è pur vero che quando si parla di quantità vendute (e bevute) sono le bionde ad avere il primato.
Tutte le birre bionde tedesche sono lager, ovvero birre a bassa fermentazione.
La German Pilsner è la bionda tedesca per eccellenza, la più bevuta in tutto il paese e la più esportata. Ecco l’immagine simbolo della birra tedesca: di un colore giallo che può andare dal paglierino all’oro, sempre immancabilmente (e impeccabilmente!) servita con un cappello di schiuma bianca persistente. Altamente dissetante, ha un alto livello di carbonazione e una punta amara bilanciata dalle note del malto che ricordano un pane fragrante.
Quel che oggi è il simbolo delle birre tedesche è in realtà una delle più recenti invenzioni nel mondo birraio della Germania. La German Pilsner è infatti la risposta tedesca all’invenzione della Bohemian Pilsner, la prima birra lager bionda prodotta in Repubblica Ceca nell’Ottocento.
Ancora oggi viene prodotta rispettando fedelmente la ricetta originale e usando solo luppoli nobili (Hallertauer, Tettnang, Spalt e Saaz) e malti di primissima qualità.
Grado alcolico: 4.5-5.2%
Da provare: Jever Pilsner, Bitburger Premium Pils, Veltins Pilsener
La seconda birra tedesca più nota agli italiani, anche se spesso ne ignorano il nome, è la Marzen: è la birra delle feste servita in occasione dell’Oktoberfest, il più grande festival della birra al mondo, e di altre festival minori.
Secondo la tradizione queste birre venivano prodotte a marzo, ultimo mese utile per la produzione di birra prima del caldo estivo, e conservate in cantine o caverne fino all’Oktoberfest. Oggi è la birra dei grandi marchi, come Hofbrau, Paulaner, Spaten e Hacker-Pschorr.
Rispetto ad una pilsner la Marzen è più corposa e meno amara, con più enfasi sui malti; il colore va da un giallo dorato a un leggero ambrato.
Grado alcolico: 4.8-5.9%
Da provare: Spaten Oktoberfest Ur-Marzen, Ayinger Oktoberfest-Marzen, Hacker-Pschorr Original oktoberfest.
La birra più bevuta in Baviera non è la pilsner, considerata una birra “da festa”, ma la sua variante per tutti i giorni: la helles. La parola “helles” in tedesco significa sia chiaro che leggero, entrambe due caratteristiche che si ritrovano in questa birra.
È una birra pericolosa: molto rinfrescante, viene servita in boccali da litro che rapidamente si svuotano!
Grado alcolico: 4.7-5.4%
Da provare: Weihenstephaner Original, Hofbrau Original, Spaten Munchner Hell.
Un nome probabilmente noto solo agli appassionati di birra è Maibock, la versione bionda delle birre bock tedesche. Mai sta per maggio, e infatti tradizionalmente queste birre venivano prodotte solo durante la primavera.
La maibock è una bionda più alcolica rispetto alle birre Oktoberfest e alle Helles, dal colore giallo intenso che tende all’ambrato.
Grado alcolico: 6.3-7.5%
Da provare: Einbecker Mai-Ur Bock, Hofbrau Maibock, Ulmer Maibock
La weizen, o weissbier, è la versione tedesca della witbier belga. Sono note anche come birre di frumento perché oltre al malto d’orzo c’è anche il malto di frumento, che cambia notevolmente il sapore della birra. Mentre le classiche bionde tedesche sono tipicamente limpide, le weizen sono torbide e un po’ meno carbonate. Un’altra differenza è che le weizen tedesche sono birre ales, ovvero birre ad alta fermentazione.
Altamente versatili e altamente dissetanti, le Weissbier vengono servite in un bicchiere dalla forma particolare e versate secondo un rituale preciso. Si accompagnano meravigliosamente a wurstel ed altri piatti tipici della gastronomia tedesca, ma sono anche la più gradita bevanda per rinfrescarsi all’arrivo in un rifugio di montagna dopo una bella camminata.
Le due varianti più note della weissbier sono la dunkelweizen e la weizenbock.
Grado alcolico: 4-5.5%
Da provare: Weihenstephaner Hefe Weissbier, Paulaner Hefe-Weissbier Naturtrub, Erdinger Weissbier
Una birra tedesca scura: sorprendente, vero? Eppure sì, esistono molte birre tedesche che non hanno il tipico colore giallo che noi italiani ci immaginiamo. Non solo: da un punto di vista storico, le birre scure tedesche sono più tradizionali di quelle bionde.
Alcune birre tedesche scure sono lager (bassa fermentazione), mentre altre sono ales (alta fermentazione).
Una birra bavarese per eccellenza ma assai diversa dalla classica bionda tedesca è la Dunkel (o Munich Dunkel), spesso prodotta con un unico tipo di malto… il Munich. È una birra deliziosamente complessa, con note di caramello e accenni di caffè e cioccolato, in cui l’amaro dei luppoli è perfettamente bilanciato dalla dolcezza dei malti.
Grado alcolico: 4.5-5.6%
Da provare: Ayinger Altbairisch Dunkel, Spaten Dunkel, Konig Ludwig Dunkel
Più alcolica della dunkel è la bock, birra scura tedesca originaria di Einbeck (da cui probabilmente deriva il nome) che si riconosce facilmente per l’immagine di un caprone sulle etichette delle bottiglie. Naturalmente, non c’è nessun legame tra la birra e il caprone a parte un’affinità linguistica (bock vuol dire caprone in tedesco).
La bock è una birra complessa e corposa, con una schiuma cremosa e persistente; il colore va da un ramato intenso al marrone scuro. È perfetta per le serate invernali.
Grado alcolico: 6.2-7.2%
Da provare: Einbecker Ur-Bock Dunkel, Aass Bock, Kneitinger Bock
Della bock ne esistono due famose varianti oltre alla già citata Weizenbock:
Una delle birre più antiche al mondo è la Schwarzbier tedesca, una birra scura che si potrebbe descrivere come la versione a bassa fermentazione di una stout.
È una birra molto scura, con un sottile cappello di schiuma color nocciola, che presenta note tostate e sentori di caramello; pur essendo complessa risulta molto gradevole da bere. Si abbina perfettamente a sostanziosi piatti di carne come bistecche, arrosti, barbecue e pudding.
Grado alcolico: 3-4.9%
Da provare: Altenburger Schwarze, Kostritzer Schwarzbier, Monchshoff Schwarzbier
Anche per le birre, come per la cucina, esistono delle specialità regionali: birre che vengono prodotte solo in una determinata zona, a volte entro i confini di una città, e che ne rappresentano il prodotto tipico.
La Kolsch è una birra originaria di Colonia che ancora oggi per definizione legale può essere prodotta solo da birrifici situati nel territorio cittadino.
Questa birra chiara, molto dissetante, è un ibrido tra una ale e una lager e si può considerare l’unica vera pale ale tedesca prodotta unicamente con malto d’orzo; viene servita in piccoli bicchieri da 0.20 cl. Un’altra birra a metà tra lager e ale è a Altbier, la birra tipica di Dusseldorf.
In vacanza a Berlino invece non perdete l’occasione di assaggiare la Berliner Weiss, una birra acidula molto usata per la preparazione di beer cocktails; Napoleone la definì addirittura “lo champagne delle birre”. Come per la kolsch, anche la Berliner Weiss ha una sorta di denominazione controllata: può essere chiamata così solo una birra prodotta entro i confini della città di Berlino.
Se la vostra curiosità nei confronti delle birre tedesche non si è esaurita ci sono tanti altri stili che potete trovare. Ecco alcuni esempi:
Quali sono i birrifici più famosi in Germania?
Tra i marchi storici più famosi vanno sicuramente citati Augustiner, Franziskaner, Hacker-Pschorr, Hofbrau (HB), Lowenbrau, Paulaner e Spaten. Tutti questi birrifici hanno sede a Monaco: potete assaggiare le loro birre durante l’Oktoberfest o nei giganteschi biergarten nella città d’origine.
Altri marchi famosi con sede in altre zone della Germania sono Beck’s, Erdinger, Krombacher, Veltins e Warsteiner.
Attenzione a non cadere nel tranello birra bionda = birra tedesca! Alcune tra le bionde più vendute al mondo non sono prodotte in Germania: tra queste Heineken (olandese), Carlberg (danese), Tuborg (danese), Ceres (danese), Bavaria (olandese), Foster (australiana), Tennents (scozzese), Bud (americana), Grolsch (olandese), Forst (italiana).
In tutta la Germania si trovano locali per la vendita e la degustazione dei vini tedeschi: Weinstube, Weinkeller, Weinrestaurant, Schneckenhaus e Kneipen, dove il vino è servito nei tipici Schoppen, grandi calici verdi.
Nei vigneti tedeschi si producono maggiormente vini bianchi di ottima qualità, molto simili ai rinomati bianche trentini.
Per aiutarsi a scegliere leggere le caratteristiche sulle etichette delle bottiglie: Tafelwein è il vino comune, QBA è a denominazione controllata, QMP è di qualità superiore e Naturrein significa “purezza naturale”.
I vigneti più famosi sono quelli della valle del Reno, e la Strada tedesca dei vini, da Karlsruhe a Spira, è un percorso davvero suggestivo. Inoltre a Bad Durkheim, nel mese di settembre, si svolge la più grande festa del vino al mondo.
Altri magnifici vigneti si trovano nel vicino Palatinato e nelle valli della Saar e della Mosella. Anche i vigneti del Sud-Ovest sono interessanti, come quelli del Kaiserstuhl, della Foresta Nera, della Franconia e della Baviera. Apprezzati anche i vini della Turingia prodotti nella valle del Saale e dell’Unstrut.
Il Lubischer Rotspon della città anseatiche è un bordeaux importato, cotto e zuccherato a Lubecca e il Sekt è un discreto spumante.
Il nome generico delle acquaviti tedesche è Schnaps ma ogni regione ha le sue tipiche varianti.
Nella Foresta Nera si preferiscono alla frutta, decisamente da assaggiare sono quelle alle ciliegie, alle susine e ai lamponi, in Vestfalia sono bianche, come la Steinhager, nello Schleswig-Holstein sono al cumino, come le classiche acquaviti nordiche, e nell’ex Germania dell’est si trova il Korn, un’acquavite di grano.
Per gli appassionati si consigliano anche il Weinbrand di Magonza o il Wiensbaden, simile al cognac, il Kummel del Baltico e il Dantziger Goldwasser, una speciale vodka.
Per i più coraggiosi c’è il temibile Ratzaputz del nord, a base di zenzero, che si accompagna sempre con un po’ di birra.